Il dolore che accompagna il mestruo è
così diffuso tra le donne da essere considerato quasi normale che ci
sia, ma così non dovrebbe essere. L'intensità del dolore è
variabile da essere minimamente avvertito ad essere così forte da
precludere qualsiasi attività per uno o più giorni. Conoscerne i
caratteri aiuta a formulare la diagnosi e a impostare la terapia. Noi
prendiamo in esame il dolore mestruale nell'ottica della medicina
cinese.
Il dolore può comparire prima,
durante o dopo la mestruazione. Può essere localizzato al basso
ventre o alla regione sacrale.
Il carattere del dolore può essere distensivo, trafittivo, urente, crampiforme, sordo e può essere accompagnato da sintomi quali nausea, cefalea, diarrea, astenia, sudorazione. Nei casi più gravi si può giungere allo svenimento.
Il comune denominatore delle varie sindromi raggruppate sotto il nome di dismenorrea (dolore mestruale) è un disturbo della libera circolazione di energia e sangue a livello dell'utero: il dolore ne è la diretta conseguenza.
L'origine di questo blocco della circolazione può essere una condizione di tipo "pienezza" da eccesso di fattore patogeno (ristagno di energia o di sangue, accumulo di Freddo o di Umidità Calore) o da deficit di energia corretta (deficit di energia, di sangue, di yin di Fegato e Rene, o di energia yang (Freddo interno e Calore vuoto).
Il carattere del dolore può essere distensivo, trafittivo, urente, crampiforme, sordo e può essere accompagnato da sintomi quali nausea, cefalea, diarrea, astenia, sudorazione. Nei casi più gravi si può giungere allo svenimento.
Il comune denominatore delle varie sindromi raggruppate sotto il nome di dismenorrea (dolore mestruale) è un disturbo della libera circolazione di energia e sangue a livello dell'utero: il dolore ne è la diretta conseguenza.
L'origine di questo blocco della circolazione può essere una condizione di tipo "pienezza" da eccesso di fattore patogeno (ristagno di energia o di sangue, accumulo di Freddo o di Umidità Calore) o da deficit di energia corretta (deficit di energia, di sangue, di yin di Fegato e Rene, o di energia yang (Freddo interno e Calore vuoto).
Le cause
- Ogni
emozione intensa o protratta , specialmente la
collera, il risentimento, l'odio, la gelosia, le frustrazioni fanno
ristagnare l'energia del Fegato e, dopo un periodo variabile tempo,
si può sviluppare la 'sindrome di Fuoco di Fegato'. Se il ristagno
di energia persiste può complicarsi anche con ristagno di sangue.
- L'esposizione al Freddo e all'Umidità climatica può
favorire la penetrazione di Freddo nell'utero, specie subito dopo il
mestruo e dopo il parto. Annidatosi nell'utero ostacola la
circolazione dell’energia e può anche causare ristagno di sangue.
È questa la causa più frequente di dolore mestruale nelle giovani
donne. Compare dolore molto forte, la cui caratteristica è il fatto
che migliori con il calore e peggiori con la pressione; nel sangue
mestruale sono presenti piccoli coaguli scuri.
- L'eccesso di lavoro fisico, incluso lo sport, specie
durante la pubertà, tanto più se vi è anche esposizione al
freddo, causa ristagno di sangue nell'utero.
- Ma anche traumi addominali, interventi chirurgici sul
basso ventre, la spirale, gli aborti, il sesso praticato durante il
mestruo sono tutti fattori favorenti la stasi di sangue.Quando
la stasi di sangue è predominante, il dolore si manifesta nel modo
più intenso ed è fisso e di tipo trafittivo. Il sangue mestruale è
caratterizzato dall'abbondanza di coaguli scuri.
- L'alimentazione, se di natura fredda (formaggi, yogurt, verdure crude, bevande fredde) favorisce l'accumulo dei fattori patogeni del Freddo e dell'Umidità, se di natura calda (alcool, salumi, carne, fritti) favorisce la formazione di Calore interno e di Umidità Calore. L'alimentazione irregolare o disordinata indebolisce lo yin dei Reni; l'alimentazione insufficiente, in termini qualitativi e/o quantitativi, conduce a deficit di energia e di sangue.
Dalla diagnosi alla terapia
La raccolta dei dati anamnestici
(remoti e recenti), patologici e fisiologici, e la visita medica
permettono di individuare i segni e i sintomi che consentono di
impostare la diagnosi differenziale, di formulare la prognosi e di
scegliere le tecniche terapeutiche utili a curare il quadro
patologico in atto.
Tratto da “Terapie per la lunga vita” scritto da Dott.ssa Caterina Martucci
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